martedì 20 agosto 2013

LA FENICE IRPINA

Conza Vecchia, tra archeologia e ricordi

In un verde abbraccio ci accoglie, in prossimità del centro abitato, la preziosa Oasi del Wwf mentre in paese sono pronti ad aspettarci il presidente della Pro loco Antonella Petrozzino e il professore Luigi Lariccia. 
Saranno loro a condurci nel viaggio lungo la storia di questa cittadina, Conza della Campania, una sorta di Fenice che, dopo l’evento drammatico del sisma dell’80, è riuscita a risorgere dalle sue ceneri, ricostruendosi un’identità e conservando, al tempo stesso, i resti del passato, parte indelebile della sua memoria storica. 
Parco Archeologico - Conza della Campania
Dopo una piccola sosta presso la sede della Pro loco, raggiungiamo il vecchio centro, situato su una collina poco distante, dove inizierà il nostro percorso immaginario tra passato e presente, memoria e identità, sulle tracce dell’archeologia e di quel che è restato dopo la furia del sisma. 
Appare subito, evidente, in effetti, che Conza Vecchia è una specie di polveroso baule di ricordi immerso in un importante parco archeologico.
prof. Luigi Lariccia  -  Conza della Campania
In questo affascinante viaggio scopriremo che diverse sono le stratificazioni storiche rintracciabili sul posto e che i ruderi delle case, che si alternano alle evidenze architettoniche,  sono stati volutamente lasciati lì, a ricordo di un evento di certo drammatico  ma parte integrante della memoria storica di Conza. 
Riprese di "La Fenice Irpina" -  Conza della Campania
Ci tocca l’anima il racconto di quel terribile momento in cui il vecchio paese venne spazzato via quasi completamente, causando numerose vittime e riducendo in stracci le abitazioni. Completamente ricostruita più a valle, la nuova Conza vive oggi di quei ricordi ma è soprattutto impegnata in un’ambiziosa operazione di rilancio del turismo. 
La new town non è più certo quella di una volta, dove le stradine si intrecciavano sinuosamente sulla colline e da dove si poteva godere di una bellissima vista. La sfida è ora quella di attrarre nuovi visitatori e di ricostruire sulla scia dei ricordi, a partire da quelle stesse macerie del terremoto da cui emersero i resti dell’insediamento di epoca romana. E’ la forza di una Fenice Irpina che resiste e che vive, nonostante tutto. 
LO.ZAR.



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Cara Tesoridirpinia ti scrivo..